Valeria, innamorata della lana

Domenica scorsa mi sono conquistato insieme a Carla qualcosa che il mestiere di giornalista mi aveva tolto. Non si può avere tutto dalla vita .Le domeniche , quando lavoravo in Rai erano tutte piene. Niente a disposizione della famiglia e per me stesso. Un sacrificio che oggi tentiamo di sanare .

L’impegno è quello di uscire almeno ogni 15 giorni per dare una ricompensa agli occhi attraverso le bellezze della natura e artistiche del nostro Abruzzo. Ho girato tutto l’Abruzzo ma mi mancava Bominaco , frazione di Caporciano, quest’ultima con la torre in vetta al monte l’avevo vista ma quando si lavora si va in un luogo per altro. Bominaco con un oratorio che regala una piccola cappella Sistina non l’avevo mai vista. Bellissima.

Poi risalendo verso l’Aquila un salto a Santo Stefano di Sessanio, altra magia , altre belle sensazioni. Tra i vicoletti vedo un negozio di lane. La proprietaria la riconosco subito. E’ stata al centro di un mio servizio.

Una storia bellissima .Non chiacchiere ma reale voglia di valorizzare quello che si ha. Valeria , studi di veterinaria, una volta acquisito il ” pezzo di carta” vira completamente. Oddio gli animali sono sempre al centro dei suoi interessi ma la sua curiosità si punta ad passaggio secondario . La tosatura delle pecore. Gli animali simbolo dell’amore regione erano entrate nella sua vita perché l’amore l’ha portata nelle braccia di un pastore, figlio di un pastore che era figlio di un pastore. La riflessione è semplice : ” perchè buttare in discarica la lana tosata?”

Era il 2011, parte l’Idea. Raccolta della lana che viene pulita e poi spedita a Biella , la capitale della preparazione del prodotto .Una volta lavorata il materiale torna a Santo Stefano di Sessanio dove Valeria lavora, crea, inventa indumenti in lana colorati con le erbe della sua montagna, raccolte durante le passeggiate, o con il Montepulciano.

Nel 2011 furono 50 i chili di lana mandati a Biella, quest’anno, mi ha detto 1600. Una bella storia di imprenditoria “fatta in casa”, tutta. L’intervista del 2016

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