Trucchiamo un po’ il titolo del libro di Antonio Trabucchi che diventò anche un film di successo con Mastroianni protagonista. “Sostiene Pereira è il romanzo di una presa di coscienza che avviene nel protagonista grazie agli incontri, agli scontri, agli sguardi nel suo presente vissuto. Ma non è semplicemente una presa di coscienza politica, è una presa di coscienza interiore, dell’anima plurale”.Questo si legge sul web in estrema sintesi del romanzo capolavoro. Perchè lo prendiamo a prestito?.Mario Giunco, per chi lo conosce fa buona custodia dei suoi incontri, dei libri letti, dei film visti, del teatro e della musica ascoltata. Per chi lo ascolta è un “supermarket” di notizie ,peraltro gratuite. Per questo è presidente dell’associazione culturale “Gigino Braccili ” per questo vale la pena frequentarlo. Per chi non lo conosce, spero che continui con queste “pillole”, riflessioni che ci offre.
IL CIRCO A TEATRO
Stupisce che nei cartelloni delle stagioni teatrali che vengono allestiti anche in piccoli centri abruzzesi – solo Roseto resta al palo e chissà per quanti anni ancora – nessuno degli autorevoli direttori artistici abbia pensato a spettacoli circensi. Forse perché arricchirebbero e impreziosirebbero la programmazione, evitando di riscaldare la solita minestra? O perché costano meno e si possono presentare anche in spazi limitati (ma uno spazio dovrebbe pur esserci…)? E’ in questi giorni in corso al Parco della Musica di Roma una rassegna dedicata a spettacoli del genere, sotto l’egida del SIC (Stabile di innovazione circense). Fra questi si segnala “Uomo Calamita”, prodotto dal Circo El Grito e Wu Ming Foundation, con il contributo della Regione Marche. Un supereroe assurdo combatte l’assurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua. Scritto e diretto da Giacomo Costantini, il testo fonde i gesti di un circense con le frasi di un racconto e le note di uno spartito. Tra spericolate acrobazie (anche la vasca di Houdini), colpi di batteria e magie surreali, Wu Ming 2 (chi ricorda questo nome?) fa da guida nella vicenda, tra storia e fantasia, di un circo clandestino, durante la seconda guerra mondiale. E’ appena il caso di ricordare che Il Circo è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura, quale attività da sostenere, al pari del teatro e della musica. E “Uomo Calamita” può vedersi proprio a due passi da casa.
LA FINE E IL FINE
Scrive Alessandro D’Avenia sul Corriere della Sera di oggi: “L’inversione dei ruoli fra chi invita e chi è invitato, che talvolta riceve un dono invece di farlo, potrebbe illuminare la faticosa vita ordinaria che ricomincia: l’Epifania, festa dei doni, non è la fine delle feste, ma il loro fine. La radice antica della parola “dono” indicava infatti la creazione di una energia nuova attraverso un potere quasi magico (ne rimane traccia nel nostro ‘dote’)”.
Se vuoi saperne di più sul film “Sostiene Pereira”