Renza, un esempio di vita che viene dal dolore

Ci sono ancora “macerie dentro e fuori ” a L’Aquila dopo 14 anni. Quelle fuori l’uomo le sta sistemando , quelle dentro rimangono , in tanta gente. Altri vogliono dimenticare ma ,forse, è’ giusto così. Renza è’ entrata nella mia vita , come tanti , per un incontro casuale. Io che raccontavo il sisma, lei che aveva dentro il sisma. Una figlia che aveva in grembo il suo nipotino, un nipotino, l’amatogenero. Non ci sono più’. L’ultima intervista 10 anni fa a casa sua. Renza ,come insegnamento fa parte della mia vita. Un pensiero , il suo , che all’occorrenza mi regala il bello in una vicenda drammatica. L’intervista del 6 aprile 2019

Un commento

  1. Emanuela Bertoncelli

    Buonasera a tutti
    Ho avuto modo di conoscere Renza Rita Roberta Carla Marcella Alessia Annamaria e con loro tante famiglie aquilane durante il mio periodo di volontariato a luglio 2009….tre mesi dopo il terremoto . Il sisma ha devastato le case le chiese le scuole e si è portato con sé numerosissime persone creando una situazione surreale abitata da un silenzio cupo e doloroso.
    Al campo di Pettino ho avuto modo di conoscerti cara Renza…non lo dimenticherò mai…non dimenticherò mai il tuo sguardo… i tuoi occhi velati di lacrime…il vuoto nel cuore e nell’anima per la grande perdita dei tuoi familiari….ma ho anche ammirato la tua grande forza e lo sforzo di essere d’aiuto a tutti di fronte a così tanto smarrimento.
    Ti ringrazio di cuore per il tuo grande esempio di vita…
    Con affetto Emanuela

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