Paolo e la sua bici.I consigli per vivere il bell’Abruzzo

di Paolo Nocelli

Piste e percorsi ciclabili in Abruzzo

L’ABRUZZO IN BICICLETTA

Il cicloturismo è un settore in espansione, ciò in considerazione delle istanze ecologiche e dei nuovi stili di vita. L’utilizzo della bicicletta, nelle sue varie forme, sta vivendo uno dei suoi momenti più felici. Il cicloturismo si abbina agevolmente, anzi viene stimolato dalla passione dei “cammini” che si sta diffondendo su tutto il territorio nazionale. Aumentano i cicloturisti e i pellegrini che amano trascorrere le vacanze percorrendo in bici o a piedi strade e sentieri con motivazioni e obiettivi diversi.

Il maggior interesse verso cammini e piste ciclabili deriva anche dal grande successo che hanno avuto negli ultimi tempi i due più grandi itinerari medievali di cui parlava anche Dante Alighieri nella “Vita Nova”: Il Cammino di Santiago e la Via Francigena che, insieme alla Via per Gerusalemme, rappresentavano i percorsi compiuti nel medioevo dai “pellegrini” per devozione o per espiazione. Oggi i motivi per cui si compiono simili viaggi sono soprattutto turistici e sportivi, anche se non manca qualche pellegrino mosso da intenzioni mistiche.

Parlare di itinerari ciclopedonali in Abruzzo non è semplice perché la sua conformazione interna, costituita dalle montagne più elevate e interessanti dall’Appennino, rende i percorsi abbastanza gravosi. 

Numerosi, però, sono i vecchi tracciati che si potrebbero riscoprire, lontano dalla viabilità ordinaria. Scendendo verso il litorale Adriatico e lungo le valli e su per le colline, c’è una grande variabilità di scelta che potrebbe attirare gli appassionati più esigenti.

Il percorso storico per eccellenza è stata “La via degli Abruzzi”, un’arteria di grande importanza per gli scambi commerciali tra il Centro con il Nord e il Sud della penisola. Veniva percorsa da eserciti e da mercanti che volevano evitare il transito lungo il litorale adriatico ricoperto di acquitrini e minacciato dalle continue incursioni dei saraceni. Questo tracciato era l’asse portante degli interscambi, tra il Nord e il Sud, incentrato sui due poli di Firenze e Napoli, attraverso la città dell’Aquila.

Dai Pascoli di Campo Imperatore partiva il Tratturo Magno” che raggiungeva il Tavoliere delle Puglie e che per molti secoli ha rappresentato una grande risorsa economica con il commercio della lana e dello zafferano.

Gli Abruzzi sono stati da sempre una terra di confine e di passaggio che per tanti secoli non hanno mai visto una forte autorità centrale. Nel Medioevo, con la crisi delle istituzioni, sono stati i monasteri a supplire alla mancanza di un potere centrale che lasciava le popolazioni senza difesa e senza leggi. All’interno delle abbazie il popolo trovava assistenza e protezione, ma trovava anche lavoro. Agli abati ci si rivolgeva anche per cercare giustizia. La Regola benedettina basata sul principio “ora et labora” offriva una garanzia spirituale e un benessere materiale. L’importanza del monachesimo in Abruzzo è testimoniato dalla presenza di numerosi monasteri benedettini che nei secoli hanno subìto le vicende belliche con saccheggi, e devastazioni dai quali, però, sono stati risparmiati gli edifici religiosi con il loro caratteristico stile romanico-abruzzese e che tutt’ora sono disseminati in tutto il territorio dai monti fino al mare. Intorno ai monasteri sorsero nuovi nuclei abitativi così come nuovi borghi nascevano ai piedi di castelli e fortificazioni. C’è tanta storia da riscoprire anche in un territorio di confine come quello degli Abruzzi. Storia fatta di città d’arte, borghi, castelli e monasteri attraversate da antiche strade, sentieri e tratturi.

Sono percorsi che possono attirare i nuovi turisti con interessi non solo sportivi, ma anche culturali ai quali si possono aggiungere aspetti naturalistici e paesaggistici. Da questo punto di vista l’Abruzzo avrebbe molto da offrire.

Il litorale abruzzese offre la possibilità di trovare percorsi più agevoli con una facile sistemazione logistica per chi, come i cicloturisti e i camminatori, sono abituati a cambiare alloggio continuamente. Un viaggio che di solito si effettua con lo zaino in spalla e con l’esigenza di portare con sé il minimo indispensabile.

Una nuova modalità di fare le vacanze che necessita di nuovi servizi come: il trasporto dei bagagli, il noleggio bici, il supporto tecnico e, in genere, qualunque tipo di assistenza lungo i percorsi. 

Le valli che costeggiano i numerosi fiumi e che scendono verso l’Adriatico potrebbero essere luoghi ideali per promuovere e valorizzare un aspetto caratteristico della nostra regione: il collegamento mare-monti.

Proprio per queste caratteristiche anche in Abruzzo è possibile promuovere quello che oggi viene chiamato “turismo lento”. Il viaggio lungo i cammini, con la bicicletta o a piedi, si sta sviluppando in Italia, ma è molto in voga nei paesi del nord Europa e potrebbe rappresentare un modo per incrementare il turismo estero anche nella nostra regione, ma sarebbe anche una modalità per allungare la stagione turistica in considerazione che tale vacanza si svolge preferibilmente nella stagione primaverile e autunnale.

Il Corridoio Adriatico abruzzese

Da alcuni anni è in corso di progettazione il famoso “Corridoio Adriatico” che, partendo dal Friuli dovrebbe arrivare fino alle coste della Puglia. Lungo la costa abruzzese il “corridoio” è in gran parte realizzato, ma presenta ancora diverse criticità che non lo rendono interamente usufruibile. Nel tratto a nord di Pescara è stato recentemente aperto il nuovo ponte sul fiume Vomano ed è in corso di completamento la ciclabile che da Silvi porta a Montesilvano. Nel tratto a sud si dovrà trovare una soluzione per aggirare il promontorio di Ortona, che tutt’ora interrompe la ciclabile.

La parte meridionale dell’itinerario prende il nome di “Via verde della Costa dei Trabocchi”. Un posto incantevole, una risorsa abruzzese da paragonare alle migliori zone costiere della penisola. Sono 50 chilometri di rara bellezza, lungo la riviera a diretto contatto con il mare: panorami mozzafiato, tradizioni e storia, riserve naturali e orti botanici. Non è azzardato ipotizzare che con il tempo verrà presa d’assalto da cicloturisti e camminatori e che, prima o poi, dovrà essere regolato e limitato il suo ingresso. La caratteristica più importante del tratto meridionale, oltre al fantastico panorama, è rappresentato dalla presenza dei “Trabocchi”, le macchine da pesca disseminati lungo il percorso da Ortona a San Salvo. Sono circa 25 i trabocchi, la maggior parte dei quali sono trasformati in ristoranti sul mare, mentre sono pochi quelli che mantengono la loro funzione di macchine da pesca. 

Il termine trabocco è stato italianizzato, alcuni dicono che provenga dal dialetto “travocche”, dal latino “trabs” (legno. Albero, casa). La loro origine si perde nella notte dei tempi, si dice che sarebbe un’invenzione importata dai Fenici. Anche Gabriele D’Annunzio ne è stato attratto, li paragonava a ragni colossali e ne parla in alcune pagine del “Trionfo della morte”.

Il Corridoio Adriatico è un percorso completamente pianeggiante adatto a tutti, ciclo-viaggiatori esperti, gruppi di amici e famiglie. Il tratto abruzzese ha il vantaggio di essere molto urbanizzato con numerosi alloggi, locali di ristoro e la possibilità di usufruire di qualunque tipo di assistenza. 

Una delle caratteristiche del “Corridoio abruzzese” è dato dal fatto che percorrendo la costa si possono ammirare numerosi borghi antichi arrampicati sulle colline che, tra l’altro, si raggiungono con piccole deviazioni di pochi chilometri, affrontando leggere salite. Borghi che costituiscono la storia ed il tessuto socio-economico del litorale abruzzese. Un territorio costellato di numerose “torri costiere”, reperti storici che costituivano una vera e propria rete di comunicazione di difesa contro le incursioni dei “saraceni”. Le torri della costa erano collegate con diverse fortificazioni sparse lungo le valli fino alle vette più alte dell’Appennino: una vera e propria rete internet medievale.

Il Corridoio Adriatico Abruzzese parte dal fiume Tronto, al confine nord della regione, e arriva a San Salvo Marina. La pista ciclopedonale, della lunghezza di circa 120 chilometri, è interamente a ridosso del mare. 

Una pista che rappresenta una risorsa per tutto l’Abruzzo perché attraverso le valli si possono collegare le zone interne con il litorale, ripristinando i vecchi tratturi dove “in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti”.

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