Quinta puntata

Proseguiamo la nostra carrellata con sintesi del libro “Lo dico al Tg ” ,edizioni Ricerche&redazioni pubblicato nel 2012. Ribadiamo che oltre ad essere un piacere l’offrire uno spaccato di sperperi e ingiustizie, lo scopo vero è quello di sapere da voi , che avete creato per tredici anni questa rubrica poi abolita dalla direzione della Tgr Abruzzo, se per i casi offerti ci sono novità o se sono sorti altri problemi sul territorio o ingiustizie personali. Comunicatemelo a umberto.braccili@gmail.com , potremmo fare ,sempre insieme , una seconda edizione del volume .

Tre milioni mai utilizzati

Sant’Atto di Teramo – “Gentilissimo giornalista sono un ragazzo di Giulianova costretto a recarsi in Molise per delle cure iperbariche. Sono a conoscenza del fatto che a S.Atto di Teramo esiste un centro all’avanguardia ma mai aperto.Perche’?” Questa la sintesi della e mail giunta all’indirizzo di lo dico al tg .Il giovane aveva bisogno di due mesi di camera iperbarica per un problema serio.Il centro piu’ vicino a Larino in provincia di Campobasso.Per recarsi a Larino ha dovuto chiedere in azienda la malattia. Centosessantaquattro chilometri per andare e ovviamente altrettanti per tornare a Giulianova mentre il centro iperbarico della als di Teramo non e’ mai stato inaugurato.Nel 2005 dopo i decessi in una camera iperbarica di Milano la legge era cambiata in materia di sicurezza. Il manager di Teramo aveva investito circa tre milioni di euro per rendere la struttura all’avanguardia in Italia. E allora? Direte voi.

Non vi aspettate complicati discorsi per spiegare il mancato utilizzo.La risposta e’ semplice.E’ cambiato il manager e quello nuovo non ritiene utile una doppia camera iperbarica.Chiediamo appuntamento e andiamo ad intervistare il nuovo manager ad un anno dall’insediamento Mario Molinari.La domanda e’ secca.Perche’ l’iperbarico non apre? ” E’ scartata l’ipotesi di aprirlo con il nostro personale” ci dice.Traduzione se qualcuno lo vuole ,lo affittiamo.Poi prosegue “la terapia iperbarica non ha valenza scientifica”. Come dire non serve ad un tubo.Basta un articolo scientifico su internet per verificare che e’ adatta a Osteomielite refrattaria cronica,Radionecrosi di tessuti molli,Trapianti cutanei a rischio Insufficienze arteriose periferiche Fratture a rischio Enterite, proctite cistite da radiazione Osteoporosi post‑traumatica (Sudek) Piaghe torpide a diversa eziologia, ed a insufficienza venosa Intossicazioni da cianuro e da sostanze metaemoglobinizzanti. Actinomicosi refrattaria reiimpianto di arti o segmenti Trombosi dell’arteria o vena centrale della retina. Basta questo per capire che le applicazioni scientifiche di una camera iperbarica non sono proprio nulle. E poi perche’ di camere iperbariche in Italia ce ne sono piu’ di 110 e le sole regioni che non le posseggono sono Val d’Aosta e Basilicata.Se consideriamo anche il fatto che la als organizzo’ dei corsi per 70 addetti la confusione regna sovrana.Gia la confusione.Intanto chi ne ha bisogno di deve recare a 150 chilometri almeno dall’Abruzzo e chi ne ha urgenza deve pregare che l’urgenza non faccia danni per le prime due ore perche’ bisogna andare fuori regione pur avendo un centro all’avanguardia a Teramo ma mai inaugurato.

“MAMMA HO FATTO LO SCOOP”

Teramo – Trovo nella posta elettronica ” caro Braccili ti scrivo perche’ da due anni ho concluso un corso di informatica presso lo ial cils ma l’ente che mi doveva per i rimborsi,come da contratto, novecento euro non mi ha mai corrisponso il dovuto” .Manuela e’ una ragazza laureata e in attesa di un posto di lavoro andava avanti con corsi di specializzazione di quelli che aumentano offerta ad un potenziale e futuro datore di lavoro.Intervista praticamente in mezzo alla strada davanti ad un hotel dove ci diamo appuntamento . Dura pochi minuti l’attivazione del microfono della telecamera di Ermanno Prosperi. “Mi devono novecento euro da due anni quelli dello ial cils” l’estema sintesi di quello che abbiamo registrato su beta-cam.E allora il giornalista pensa “imposto il servizio per lo dico al tgr come un recupero crediti.Io chiedero’ perche’ non li pagate?Loro risponderanno che i fondi ancora non arrivano magari perche’ qualcuno ha sbagliato la prassi per i fondi europei. ” Rechiamoci allora nella sede teramana dello ial cils in via malaspina.Il direttore ci stoppa subito ” noi non possiamo darvi spiegazioni.C’e’ un commissario deciso dal nazionale che si occupa della parte ammistrativa da qualche giorno.” Doveva essere un recupero crediti, ad occhio e’ qualcosa di piu’.Avevo un appuntamento con la famiglia nel pomeriggio. Tutto cancellato. Da Teramo andiamo a Pescara in via Aterno sede regionale dello IAL cils.Ci accoglie il commissario ,un commercialista esterno al quale lo ial nazionale ha affidato il compito di capire cosa e’ successo. Scopriremo infattivcon le telefonate e le e mail giunte dal giorno dopo la trasmissione e per almeno un mese che Manuela non era la sola ad aver subito il mancato  rimborso. C’erano gli inseganti dei corsi che non avevano visto un euro,gli impiegati dello ial cils che si ritrovavano senza contributi.Insomma avevo messo levmani,fortuitamente,in un “bel casino” quantificato in milioni di euro.Il dottor Pietro Evangelista ,leggera inflessione romanesca ci dice : ” da ricerche effettuate risulta che la situazione contabile e’ particolare e ci sono debiti di posizione rilevanti. Ci sono numerose persone che hanno subito la stessa sorte della ragazza che si e’ rivolta a lei e non sono in grado oggi di dire se in un prossimo futuro avranno mai quei soldi”. Rimango scioccato.Ma come un sindacato che deve difendere per statuto i lavoratori ,crea ammanchi per corsi che devono favorire l’innesto dei giovani nel mondo del lavoro? 

AGGIORNAMENTO Manuela ebbe la meta’ del rimborso dopo un paio di mesi.Poi ho perso le tracce di lei o meglio lei mi ha pregato di chiudere la vicenda dopo che “la repubblica” dopo alcuni mesi mise il caso in prima pagina e Bernardo Iovine di “report “mi chiese dei riferimenti per fare del caso una puntata.

SOLDI BRUCIATI

Il lido Anffas “Rosa Blu” di Martinsicuro aperto dopo tante battaglie

IL LIDO AL MARE GNOR’NO GNOR’NO

“Gentile redazione siamo i soci dell’anfas dicMartinsicuro.Attendiamo da anni di costruire un lido al mare senza barriere architettoniche per i nostri figli e quelli degli altri ma…”

Martinsicuro – Le segnalazioni sinora hanno avuto un punto in comune.La politica progetta una struttura utile alla collettivita’ ma poi ,spesso,la struttura resta incompiuta.Questa e mail spedita dalla professoressa Daniela LiaCorsi mamma di un bambino down ,campione d’Italia nel nuoto e presidente dell’anfass ,spiega che il progetto e’ stato finanziato dal ministero delle politiche sociali ,la regione ha dato l’ok,la struttura e’ prevista dal demanio marittimo  ma il comune di Martinsicuro non da l’ok.Incontriamo il vice sindaco Massimo Vagnoni di professione avvocato”per il lido per disabili non esiste la concessione edilizia”.Ribatto che il resto delle autorizzazioni sono perfette e che la concessione edilizia manca perche’ l’ente locale che l’avvocato rappresenta dice “niet”. Perche’gli chiediamo: ” noi non abbiamo preconcetti su un lido al mare a misura di disabile,ci mancherebbe altro.Noi chiediamo che tutte le associazioni che operano nel sociale possano partecipare al bando per la struttura.” L’altra parte, l’anfass ribatte attraverso la professoressa Corsi “e’ dal 1998 che questo progetto e’ stato affidato alla nostra associazione” Un giornalista fa il tifo ma non deve cadere nella trappola, quellacdi appoggiare il piu’ debole.E allora giriamo la chiave di accenzione. Ermanno guida e andiamo a L’Aquila dal funzionario che ha seguito la pratica del lido a mare a Martinsicuro.Lei si chiama dottoressa Lia Mazzini ” i fondi ci sono,esistono.Una piccola parte e’ gia arrivata a Martinsicuro per il progetto.Il denaro stanziato puo’ essere usato solo dall’anfass.Attendiamo notizie sulla fattibilita’,sulla concezione edilizia,ultimo stadio per veder nascere l’opera.Se entro tre mesi (siamo al 12 febbraio del 2008) non arriva il progetto esecutivo si perdono i finanziamenti”. Insomma o l’anfass costruisce il lido o niente. Non sono ammesse alternative.

AGGIORNAMENTO :Il lido dopo tanti anni è stato aperto. E’ totalmente senza barriere architettoniche e è gestito da personale specializzato e ragazzi diversamente abili che accolgono da tutta Italia famiglie impegnate nel sociale.

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