Il pavone ha fame

Ci arriva la segnalazione di una ingiustizia che vede al centro della storia “la pavonessa” della villa comunale di Roseto. Rimasta “vedova” anni fa perchè il suo compagno mori di stenti per l’incuria dell’uomo, ora stessa sorte potrebbe toccare ad un simbolo della bella villa che , man mano, si sta trasformando da centro gioioso per bambini e ” casa della cultura” della comunità a luogo abbandonato e non più vissuto, sia negli spazi esterni che in quelli interni.

Un tempo la sala conferenze al piano rialzato ospitava incontri, mostre di artisti e opere di Pasquale e Raffaello Celommi, oggi è ufficio per il centro organizzativo comunale (COC) in caso di calamità. Permetteteci di dissentire sulla scelta partita sette anni fa. Non può una villa gentilizia, usata tantissimo dalla comunità per la cultura, essere trasformata in luogo dove si decidono le strategie dopo pesanti catastrofi. C’erano altre strutture da impegnare, penso al palazzo del mare tutto in cemento armato, o magari costruirne uno funzionale e sicuro , visto che , ad esempio, si cercano fondi per mettere in sicurezza il tetto della villa stessa.. Torniamo al pavone che ha le ciotole ma sono vuote di mangiare e di acqua. Un triste finale ormai scritto se non saranno presi provvedimenti in queste ore. L’appello è per le associazioni animaliste che potrebbero prendersi come “appalto”, gratuito ovviamente, l’impegno giornaliero di riempire le “ciotole della vita”. I pavoni prima, il pavone oggi , sono gioia per i bambini.

Tutti i “piccoli” rosetani o turisti hanno passato con curiosità del tempo ad ammirare l’esemplare che …piace anche ai grandi.

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