E’ primavera, facciamo visita a Campli

di Giovanni Di Antonio

Antichissima città, situata su un colle fra le valli dei torrenti Fiumicino e Siccagno, è ricca di monumenti architettonici che la rendono una vera e propria miniera d’arte.

Le sue origini risalgono all’età del bronzo (1000 a.C.), co- me testimonia la Necropoli di Campovalano, sobborgo nelle sue vicinanze.

Il suo toponimo è di origine incerta, ma potrebbe derivare da “Campolo” oppure da “Campicelli” per il territorio occu- pato in collina.Originariamente questo centro era costituito da tre nuclei: Nocella, Campli e Campovalano. Nel 1557, durante la guerra del Tronto, fu saccheggiata diverse volte; fu sede feudale di Marghe- rita d’Austria che la ricevette in dote da Carlo V (1538), suo padre, in occasione del suo matrimonio con Ottavio Farnese. Il feudo cessò verso il 1700, quando questo casato si estinse. È d’obbligo visitare l’ex cattedrale di S. Maria in Platea del 1300,che presenta una torre campanaria di stile romanico, mentre di fronte possiamo ammirare uno degli edifici civili del Medioe- vo abruzzese, noto come Palazzo Farnese, attualmente sede del Comune.

Altre chiese da visitare sono quelle di S. Francesco e di S. Paolo con l’annessa Scala Santa, così denominata dopo il 1776, quando si diffuse l’usanza di concedere l’indulgenza ple- naria a tutti coloro che la salivano in ginocchio. Altri esempi di architettura del XVI secolo sono la Casa del Farmacista e quella del Medico con un bellissimo cortile all’interno. Nella Chiesa di S. Francesco (1300) è possibile ammirare un crocifisso su ta- vola del ’300 e dipinti di Cola d’Amatrice del XVI secolo. Nelle vicinanze, in località Campovalano, troviamo la necropoli che custodisce reperti italici e resti di epoca romana. A Campli da non perdere la Sagra della porchetta in ago- sto, una delle più longeve d’Italia!

Campovalano(Campli).Lanecropoli

È un sobborgo di Campli, dove è stata rinvenuta una gran- de necropoli con reperti ceramici, specialmente vasellame e al- cuni “buccheri” che dimostrano come la cultura “picena” abbia avuto contatti con altre culture, tra cui quella etrusca. Attualmente, i reperti e i corredi italici (III-VI sec. a.C.) so- no esposti al Museo Nazionale di Campli.

Una convenzione tra la Sovrintendenza e il Comune di Cam- pli ha permesso la gestione e la valorizzazione della “necropoli”, completando il lavoro e la riqualificazione di tutto il sito degli scavi.

Campovalano è anche rinomata per la Sagra del tartufo, prodotto tipico del territorio farnese, che si svolge ogni anno (luglio).

Molto bella la Chiesa di San Pietro che sorge nei pressi del- la necropoli (V-VI sec. a.C.). La Chiesa è una delle più anti- che della regione e reca, alla base dell’altare, un’iscrizione lati- na dedicata a Giulio Cesare. Nella facciata sinistra è murato un sarcofago, dove sono raffigurati Mosè che batte la terra per far uscire l’acqua ed altre scene dell’Antico e Nuovo Testamento. Sono anche custodite sculture bizantine provenienti da Santa Maria Aprutiensisdi Teramo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *