Storia di una discarica crollata 16 anni fa e solo oggi bonificata.

La discarica La Torre crollò a seguito del peso dei rifiuti il 17 febbraio 2007. Quella mattina ero lì per un servizio. L’assessore all’ambiente di allora disse ” il numero 17 è veramente sfortunato .Combinato poi con un venerdì..” Avevano tirato all’inverosimile la tolleranza di quei luoghi sotto il peso del pattume. Certo era un bell’investimento ( ironica la frase) ma la natura, come per il clima, non ha vantaggi e alla fine alzo’ le mani o meglio crollò.

Chi abitava da quelle parti ,nella frazione Poggio San Vittorito , descrisse il rumore equivalente ad un terremoto. Poi aria insopportabile e forse anche qualche malattia in più, in seguito, per i residenti che si costituirono in comitato .Oggi la chiusura di tanta vergogna ha un protagonista oltre all’attuale amministrazione comunale.

Lui si chiama Francesco Di Diomede , un ex vigile del fuoco ,giovane e ma in pensione perché durante un servizio dopo una abbondante nevicata solo per fortuna, tagliando degli alberi, non perse la vita. Con Francesco diventammo amici perché feci più servizi nel corso di più di un decennio per contribuire a non far spegnere i riflettori intorno ad un problema che per il percolato della maxi discarica da smaltire era ancora da risolvere.

Vicino alla salute ,ai problemi, anche quelli economici. È già perché quel crollo di venerdì 17 è costato tanto alla comunità. Lo smaltimento del percolato è costato ,in tasse ai teramani, 600 mila euro l’anno. Il totale è’ , dal 2011 al 2022, di sei milioni di euro. Un dato per capire quanto è stata inefficiente la politica . Oggi per bonificare i luoghi il conto totale è’ di  2 milioni di euro.

6 invece, lo abbiamo già detto, per tamponare la scelta di caricare la discarica fino al crollò. Domanda che penso qualcuno si faccia : “qualcuno ha pagato per questo”. Risposta quasi scontata in Italia: “no”. Di seguito uno dei tanti servizi andati in onda in questi anni. 

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