” D’Annunzio? Tutto a memoria”

Sabatino Ciocca è regista teatrale raffinato. Ironico, piacevole da leggere, presto presenteremo il suo libro , prende in giro chi ostenta qualcosa che ostentare non conviene. Buona Lettura

SO TUTTO SU D’ANNUNZIO

In questo mondo ormai specializzato

in cui ciascuno è esperto in un settore,

l’artista, il letterato, lo scrittore

d’un argomento tutto ha da sape’:

di Dante o di ermetismo

di Verga scapigliato,

io su D’Annunzio son specializzato.

So tutto del Poeta pescarese,

potrei parlarne per l’intero mese.

Il libro suo segreto per me non ha misteri.

Ho analizzato tutti, ma tutti i suoi pensieri.

Impressi a fuoco qui nel mio cervello

ho i nomi che lui diede al proprio augello,

e quello delle donne che con grande diletto

lo accolsero tremanti dentro il letto.

Di saggi sulle amanti ne ho scritti mille e tre,

sulle sue pugne d’armi finora centotre.

Ho tutto a mente, il dico con orgoglio,

il suo discorso a Quarto, sullo scoglio.

Aviere, marinaio, comandante,

le gesta sue vi dico su due pie’:

le imprese singolari,

il volo suo su Vienna,

ho tutto pronto qui sulla mia penna.

So tutto del Poeta pescarese,

potrei parlarne per l’intero mese.

Uno per un so il nome dei suoi cani,

discorrerne potrei fino a dimani.

Dei croccantini so la marca esatta,

del suo fattore il nome della gatta.

Esperto fu di lotta, eccelso come arciere,

superbo il suo montar da cavaliere.

Ritto nell’aria il gonfalon selvaggio

ospite in Versiliana fin da maggio.

So quante volte andò a Casalbordino

e a Lama dei Peligni col De Nino,

i tuffi dalla costa dei trabocchi

e in mare le nuotate che lui fe’.

Della padrona il nome

conosco d’a vucchella

nu poco pucurillo, appassuliatella.

So tutto del Poeta pescarese,

potrei parlarne per l’intero mese.

Amante più del vino fu d’acqua minerale

perché mangiava ognora dell’ottimo caviale.

Amava il culatello, il cacio , la frittata,

fu ghiotto di bistecca ma solo disossata.

So il dolce che portò per colazione

in gita alla pineta con l’Ermione.

Chiudeva col parrozzo il desinare.

Ci scrissi sopra un saggio, premiato a

Silvi al Mar.

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