Sono passati cinque anni dalla morte di Annunziata Scipione , pittrice naïf paragonata per importanza e bravura ad Antonio Ligabue il folle pittore che raccontava “semplicemente” quello che vedeva.
Annunziata non aveva dentro la follia ma…tutto il resto si. Nata e cresciuta ad Azzinano , frazione di Tossicia, studi niente, poiché addetta a pascolare le pecore di famiglia. Ha raccontato con tecnica da autodidatta sopraffina il mondo di un tempo. La mattina, prima di uscire ed andare nei prati con le pecore, prendeva dal camino un carboncino e su un pezzo di cartone “raccontava” quel che vedeva. “Dopo aver disegnato,” mi diceva ” ,distruggevo il cartoncino.
Non era bello far sapere a papà che passavo il tempo cosi. La pittura era cosa da signori e soprattutto non era permessa alle donne”. La incontrai durante una visita di una scolaresca di Castiglion Messer Raimondo nella sua casa piena di quadri meravigliosi .