Ci vuole soprattutto amore nei conti di Stato

di Umberto Braccili

Scrivo quando la manovra del governo non è ancora ufficiale. Scrivo quando è stato ufficializzato che la maggioranza non correggerà in aula il prezioso documento.

il presidente Alessandro Chiarini, presidente del Coordinamento nazionale famiglie con disabilità (Confad), lancia un allarme . La sigla Confad racchiude quelle famiglie che hanno un figlio con gravi problemi bisognoso di attenzioni lungo tutto l’arco della giornata è della vita. Una madre quindi che lavora , tornando a casa , deve “lavorare” insieme al marito per il suo “amore”. Scrive Alessandro Chiarini :” Con l’approvazione del testo della Legge di Bilancio 2024 da parte del Consiglio dei Ministri pochi giorni fa (il 16 ottobre scorso, ndr) ancora una volta vengono penalizzate in maniera importante le lavoratrici caregiver famigliari, poiché la nuova possibilità di prepensionamento prevede 6 anni di contributi in più rispetto ad Ape sociale e almeno 3 anni in più nel caso di Opzione Donna”.

Ho conosciuto ,durante un convegno nazionale, queste madri e questi padri che fanno tutto per il proprio figlio. Investono denaro , nessun obiettivo se non quello del benessere del figlio. Tutto questo si chiama semplicemente “Amore” che non vacilla mai ma che ti fa stringere il cuore quando chi può , invece di aiutarti, ti scambia per un “risparmio” in un bilancio a favore di altre cose che sono si importanti e quindi da risolvere ma non sono più importanti di un genitore che chiede di andare in pensione prima poiché stanco.

Nel 2017 i Caregiver entrarono tra le attenzioni dello Stato. Quell’attenzione era racchiusa in due articoli . Un principio ma niente che determinava che fare praticamente per alleviare “il lavoro” verso un figlio. Sono passati sei anni, esistono ancora due articoli generici per raccontare una profonda storia.

Questo piccolo documentario venne prodotto insieme ad Alessandro Chiarini ,con la partecipazione di Flavio Insinne.

Un commento

  1. Sante Donato

    Il problema della disabilità dei figli è dei genitori è una problematica che viene da lontano ci sono una miriade di leggi e norme in favore dei disabili ma sono talmente frammentate e complesse che spesso la loro applicazione è i loro benefici diventano una croce insopportabile per chi in famiglia ha un disabile.
    A volte file interminabili presso uffici e enti preposti per ottenere aiuti economici a cui si ha diritto invalidi anche gravi che fanno la fila su barelle o altri strumenti atti al sollievo in attesa di una visita di controllo da parte di commissioni mediche complesse e costose da parte dello stato quando basterebbe un medico con le stellette che controllasse sistematicamente lo stato di salute dei disabili recandosi a casa degli stessi.
    Basterebbe inoltre che si attuale in modo serio la medicina di prossimità di cui si parla da più di venti anni e la telemedicina invece di sperperare denaro pubblico con la costruzione di nuovi ospedali e strutture sanitarie atte al sollievo dei disabili o malati cronici.
    Poi ç’è anche il dramma dei disabili psichici o invalidità similari.
    Nel corso degli anni i vari governi che si susseguono a volte aggiungono una norma a una legislazione complessa e fumosa e a volte la tolgono, se ci si mette a studiare tutte le norme e le leggi sulla disabilità si diventa pazzi per il legislatore è facile proporre e fare approvare una norma e stanziare una cifra di denari magari pure senza copertura finanziaria e poi andare in T.V. A LODARSI DI AVER FATTO CHI SA COSA.
    Poi alla fine comporta che il genitore dell’invalidità passerà giornate intere a fare file tra patronati e uffici pubblici per ottenere poco o nulla con stress infinito per il disabile.
    Chi ha vissuto cose sulla disabilità o le vive in prima persona non sarà mai legislatore perché certi luoghi non sono adatti per le persone che sanno soffrire.

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