Antonio “docente” della memoria collettiva.

È’ stata la festa del nonno, di chi adora i nipotini. Ricordo mio padre che “sotto pioggia e sotto vento” passava sempre per vedere con i suoi occhi …il suo futuro. Ormai è’ noto che introdurrei tra le materie da studiare “la memoria collettiva”. Affiderei la docenza proprio ai nonni.

Ho incontrato Antonio grazie a Franco Marulli , un combattente per i diritti degli ultimi ma anche un fautore, come me, che la memoria è’ pericolosa dimenticarla. Periferia de L’Aquila , Antonio era un anziano bello, alto, lucido nel racconto nonostante i suoi anni. Antonio aveva scritto sulla carta d’identità alla voce professione ” pastore transumante”

Parlammo per due ore . Cercai di incamerare tutti i suoi racconti . Ecco io assumerei a scuola il professor Antonio docente di “Memoria collettiva”.

4 commenti

  1. Marcello Di Febo

    Quello che proponi tu caro Umberto riguardo ai nonni mi trova pienamente d’accordo.Ho fatto anni fa una esperienza del genere nell’asilo parrocchiale dell’Assunta,le maestre invitarono me e un altro nonno a raccontare qualcosa brevemente del nostro vissuto e potemmo constatare l’ammirazione dei bambini nell’ascoltare le nostre storie.Non fu certo possibile raccontare tutto, qualche aneddoto, qualche episodio più importante perché il tempo a disposizione non era sufficiente .Sarebbe veramente una proposta da portare avanti.Marcello.

  2. Pasquale Felix

    Molto bella l’iniziativa di raccogliere testimonianze preziose dalla viva voce dei personaggi, irripetibili, che hanno vissuto il tempo passato che noi non potremo rivivere se non attraverso iniziative del genere.
    Qui traspare la bravura e l’esperienza di Braccilli che, con la sua inconfondibile voce, guida e dà tono al racconto in una sintesi efficace e coinvolgente.

  3. Sante Donato

    Si concordo sul fatto che gli anziani siano una fonte di stia vera e vissuta e questo dovrebbe essere materia scolastica.
    Personalmente a 18 anni lavoravo in una casa di riposo.
    Ci rimasi per 7 anni e imparai più lì che in tutti gli studi precedenti.
    I ricordi di quei sette anni in cui tocca con mano il passato di ogni ceto sociale sono ancora impressi nella mia mente insieme ai volti di quelle persone fantastiche.
    Si li ci sarebbe molto da raccontare.

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