Amicacci, sempre un passo avanti .Campioni d’Italia e campioni vita.

Quarant’anni di sana follia, quella che non fa male, anzi, e non passa ,meno male. Peppino Marchionne, non me ne voglia il presidente Edo D’Angelo secondo in questa classifica, che decide di creare una squadra di basket in carrozzina, poi la intitola al suo grande amico che non c’è più, Ronald Costantini e vai !, si parte .

Oggi la squadra è famosa in tutto il mondo.Nello scorso campionato conquistato lo scudetto sulla canotta a spese della Briantea Cantù. Davide contro Golia. Immaginatevi il Giulianova calcio che vince lo scudetto a spese del Napoli o il Roseto basket che vince e alza la coppa dopo aver battuto l’Armani Milano. Certo uno scudetto fa comunicazione ma vi assicuro che di ” triangoli bianco rosso e verde ” questa società ne ha vinti proprio tanti . In squadra si sono succeduti atleti che avevano avuto incidenti stradali e persa la “normalità” si erano rinchiusi in casa. Il passaparola li ha portati nella foresteria lungo la statale sedici dove si dorme, si mangia, di parla di basket e si ritrova il proprio io. L’Amicacci ha anche inventato l’Amicuccioli.

La squadra giovanile , ragazze e ragazzi minorenni che venivano a Giulianova accompagnati dai genitori anche dalle Puglie. Il tutto che fa bene alla mente ma anche al fisico visto che un anno risultarono vice campioni d’Italia alle spalle del Bologna. Sempre un passo avanti. Era il 2010 e mi recai nella dimora degli atleti dell’Amicacci per intervistare la prima allenatrice al mondo di basket in carrozzina. Ana Lucia Cardoso De Nascimento venuta a Giulianova per seguire un torneo di basket in carrozzina e all’accenno di proposta da parte di Peppino disse subito si decidendo di allenare atleti di levatura europea , tra l’altro più grandi di lei.

Un’altra barriera superata da questa piccola grande squadra che ieri ha iniziato il campionato di serieA1 , dopo 40 anni, con uno scudetto cucito sulla maglia e con una vittoria casalinga contro Firenze .56 a 38 il punteggio finale.ma torniamo al 2010 e alla bravissima Ana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *