Suggerimenti per la lettura
Picnic sul ciglio della strada
di Arkadij e Boris Strugackij, edizioni Marcos y Marcos 2022 (I edizione 1972)
di Achille Olivieri
..Ecco, con cosa mi ha contagiato. Con la sua pazzia mi ha contagiato. Ecco allora perchè sono venuto qua. Ecco che dovevo fare qua… Una sensazione strana e molto nuova lo pervase lentamente. Intuiva che quella sensazione in realtà non era affatto nuova, che già da molto tempo era da qualche parte dentro di lui. ma solo ora l’aveva individuata e tutto era diventato chiaro. Quella che prima sembrava una sciocchezza, il delirio folle di un vecchio fuori di testa, adesso si era trasformata in un’unica speranza, nell’unico senso della vita, perché solo adesso aveva capito; l’unica cosa al mondo che gli era ancora rimasta, l’unica per cui aveva vissuto negli ultimi mesi, era la speranza in un miracolo. lui, scemo, imbecille, aveva allontanato quella speranza, l’aveva schiacciata, l’aveva schernita, rovinata, perché era abituato così, perché mai nella vita, fin da bambino, aveva fatto assegnamento su qualcuno, eccetto sé stesso, e perché fin da bambino questo far assegnamento su sé stesso si era espresso nel numero di verdoni che era riuscito a strappare, staccare, azzannare dal caos indifferente che lo circondava. Era sempre stato così, e avrebbe continuato a essere così, se alla fine non si fosse trovato in una fossa e in cui fare assegnamento su sé stesso era completamente insensato. E ora questa speranza che non era più una speranza ma la sicurezza in un miracolo, lo aveva pervaso da cima a fondo e lui si stava già stupendo per come prima era riuscito a vivere in quel buio disperato, senza fine… Si mise a ridere e spinse Arthur su una spalla.
“Che c’è, Stalker?” chiese, “Ti sei sporcato le mutande? Abituatici, fratellino, non vergognarti, a casa te le laveranno ben bene”.
[Arkadij e Boris Strugackij, Picnic sul ciglio della strada, Marcos y Marcos 2022 (1972)]