Ricorrenza giovedì 16 novembre. Si ricordano i nazisti che con una bomba uccisero 4 persone a Villa Santa Maria per rubare dell’oro.

Intervista ad uno storico della Resistenza

Professor Candido Calabrese lei oggi ci ricorda che la guerra è sporca anche perché non si imbraccia un fucile solo per uccidere ma ci si procura anche una bomba per rubare ,fare razzia di quello che un’altra persona ha. Cosa successe a Villa Santa Maria il 6 novembre 1943 intorno alle 22.30, dove ci furono 4 morti , un bimbo di 15 mesi, due adolescenti di 11 e 14 anni e Nunzia Sabatini di 38 anni ?

Tutto avviene perché alcuni guastatori dell’esercito tedesco, avendo saputo (da chi?) che in paese, a Villa Santa Maria, c’era un’oreficeria, non trovando la chiave, misero una bomba o una mina e fecero saltare tutto in aria. Al negozietto non c’era nessuno, ma al piano di sopra alloggiavano due famiglie e perirono le persone elencate più sopra. Ci furono anche 14 feriti. Tutti dormivano sopra l’oreficeria.

Tranne l’atlante delle stragi nazifasciste, questo è quasi “una notizia minore” di quello che delinquenti italiani e tedeschi fecero durante la guerra.

Questo luttuoso evento è stato nascosto, dimenticato, oscurato, è quasi diventato qualcosa di cui vergognarsi, è come chi ha subito uno stupro! Finalmente dopo 78 anni siamo riusciti, dopo molte traversie, a mettere due targhe sulle tombe delle quattro innocenti vittime. Ma non basta, occorre che la targa in marmo sia fatta e messa alla parete del municipio che poi è la casa di tutti. Il Sindaco è d’accordo ma i tempi sono biblici rispetto ad un insegnamento da “passare” alle nuove generazioni. Bisogna anche dire che i superstiti, soprattutto i genitori che sono scampati all’eccidio, hanno tenuto nascosto l’evento per non turbare i figli che si aprivano alla vita e che avrebbero dovuto essere protetti da ombre e scie di sangue indelebili.

La zona di Villa Santa Maria ha numerose “vergogne” da raccontare?

Tragedie di questa portata sono state vissute in tantissime cittadine del Sangro-Aventino, ma nessuno o poche persone le conoscono. Qui è passato il fronte con la linea Gustav e pochi paesi sono scampati alla distruzione, alla violenza, alla morte.

      Occorrerà tornare presso l’Archivio comunale per approfondire questi cruciali e drammatici anni che vanno dal 1940 al 1945. Sono sicuro che si troveranno altre violenze nascoste, altre miserie, altre efferatezze di questo periodo buio e tragico, se non sono state fatte sparire!

Eppure sulla Montagna di Villa è stato restaurato ,tempo fa, uno spot al regime con la scritta “ “Dux” realizzato nel periodo fascista?

Il regime cercava con le vistose scritte fatte un po’ in tutta Italia,  di caricare i cittadini e convincerli dell’onnipotenza e dell’invincibilità del capobanda, come lo definisce Aldo Cazzullo. Erano, invece, queste gigantografie, l’inizio della fine del regime e la triste e drammatica distruzione dell’Italia intera.

Giovedi prossimo,  16 novembre ,dalla mattina, per non dimenticare avete organizzato un evento presenti i ragazzi delle scuole

A 80 anni dal tragico evento ricorderemo Nunzia, Tonino, Giustino e Angelo, andremo a depositare un fiore sulle loro tombe, in corteo  sosteremo sotto la casa dell’eccidio e in piazza Martiri della Resistenza ascolteremo gli interventi dei discendenti, dei ragazzi delle Scuole, dei rappresentanti delle Istituzioni, del segretario regionale dello SPI-CGIL e concluderà la mattinata Luigi Borrelli Presidente provinciale ANPI.

5 commenti

  1. Luciano tinto

    Esatta ricostruzione dei fatti per fare conoscere alle nuove generazioni quanto accadde 80 anni fa e soprattutto per non dimenticare.

  2. Sante Donato

    Di solito si dice……”la guerra è guerra” Dove storie di eroismo e di vigliaccheria si incrociano e sovrappongono e spesso si tengono nascoste vogliamo nonnparlare dei sequestri di bestiame? Nelle zone montane. Oppure delle marocchinate della ciociaria? Oppure dell’oro di Dongo.
    Oppure del campo di Bogli……
    La guerra fa schifo sempre in tutte le sue forme e motivi e, nasce sempre da pretesti falsi cercati volutamente da persone senza cuore e senza scrupoli.

  3. Concezio Leonzi

    Tempi biblici per una targa commemorativa? Da non credere.

  4. Di episodi efferati come questi qui a Tollo, paese vicino Ortona completamente distrutto dalla guerra, ce ne sono tanti e chi allora era bimbo, oggi porta ancora vivo il ricordo straziante di quegli eventi. Oggi loro testimoniano l’orrore subito e raccontano, perché c’è stato un periodo che per andare avanti hanno dovuto accantonare questi ricordi. Si doveva sopravvivere e ricostruire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *